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La particolare situazione sinottica instauratasi in sede Mediterranea causa la persistenza di correnti umide libecciali, legate a minimi depressionari vaganti tra Corsica e medio/alto Tirreno.

L’aria artica che fluisce dal nord Europa tracima verso la Penisola Iberica ed il Mediterraneo occidentale, innescando ciclogenesi che hanno quasi tutte un’evoluzione obbligata percorrendo le medesime traiettorie, ecco spiegata la lunga scia di giornate caratterizzate da venti meridionali al Sud, libecciali sulle regioni tirreniche dove le precipitazioni sono risultate particolarmente abbondanti, anche con numerosi temporali grandinigeni quando in quota è giunta l’aria artico marittima.

Cosa ben diversa sull’Appennino settentrionale ed al Nord, dove le correnti umide libecciali, scorrendo su un cuscinetto freddo, hanno regalato nevicate davvero abbondanti e dove adesso la troppa neve inizia a divenire un problema.

Insomma, se al Sud l’inverno non decolla per queste dinamiche, su alcune regioni del nostro Paese si sta rivelando un inverno particolarmente nevoso ma non rigido proprio per la natura delle masse d’aria in arrivo.

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Detto questo, l’epifania sarà caratterizzata ancora una volta dalla persistenza del vento teso di ostro nello Stretto di Messina, di libeccio tra mar Tirreno ed Ionio. I cieli si mostreranno parzialmente velati o foschi ma senza precipitazioni per la nostra regione. Aumento della nuvolosità verso sera tra Campania ed alta Calabria con delle piogge.

Nel frattempo, nei giorni a seguire una profonda ciclogenesi nascerà nei pressi dello Stretto di Gilbilterra e punterà lentamente le Baleari e la Corsica, ciò innescherà inevitabilmente un richiamo libecciale stavolta supportato da aria di matrice sub tropicale, proveniente direttamente dal cuore del deserto Sahariano.

Nel weekend giungeranno sulle nostre teste le isoterme davvero inusuali per il periodo ( si parla di ben 15°C se non oltre ad una quota di riferimento di 1500m ), l’aria calda valicherà la Sicilia sotto forti correnti di ostro e libeccio tali che Sabato 9 si potranno raggiungere sul nord Sicilia punte prossime anche ai +25°C, valori davvero notevoli che molti stenterebbero a crederci.

Per l’area ionica e lo Stretto di Messina la vampata subtropicale non sarà incisiva come per il settore tirrenico, merito il forte vento sabato proveniente dal mare, ma anche qui le temperature punteranno la soglia dei +20°C.

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Inoltre, mentre al Sud si avranno temperature tipiche di aprile e maggio, in pianura Padana e sull’Appennino settentrionale potrebbe cadere tanta neve, una situazione paradossale che evidenza quanto sia fondamentale conoscere ed approfondire i microclimi del nostro Paese, che si disloca in lunghezza da nord a sud per oltre mille chilometri con profonde variazioni climatiche

Per fortuna la vampata subtropicale al Sud durerà poco, sarebbe stato uno scempio per la coltre nevosa depositata in quota.

A seguire la vasta area depressionaria evolverà verso levante e con esso si avrà un calo dei geopotenziali in quota e delle temperature, riportando quindi un clima più normale per il periodo.