Una nuova stagione eging è alle porte, che fantastica disciplina!

Tutti gli appassionati dell’eging, ogni anno, attendono con ansia l’arrivo dell’autunno per intraprendere nuovamente questa meravigliosa disciplina.

Lo spinning ai cefalopodi rappresenta una tecnica in grande ascesa, capace di attirare ogni anno nuovi appassionati ovunque e di ogni età, sia per la particolare facilità di realizzazione del pescato che per la praticità estrema.

Sebbene l’eging si pratichi in modo massiccio al Sud ed in particolar modo negli spot ionici siciliani, lo spinning ai cefalopodi lo si può praticare ovunque nel nostro Paese, anche presso quei spot in principio snobbati per la presenza di basso fondale e di sabbia. La nostra bella Italia possiede oltre 8.000 km di coste assolutamente diversificate, composte da fondali profondi e meno profondi, bassifondi sabbiosi, o ciottolosi o ghiaiosi, scogliere, falesie, insenature e tante aree portuali dove i calamari trovano sempre un habitat favorevole per la riproduzione ed alimentazione.

Cosa serve per praticare l’Eging?

Per poter espletare questa disciplina in modo ottimale, occorre senza dubbio una canna specifica da eging, un mulinello associato che abbia un rapporto di recupero non troppo veloce, magari di taglia compreso tra 2.500/3.00, leggero e ben equilibrato in grado di non denaturare l’assetto, un filo trecciato compreso tra lo 0,5 PE e lo 0.8PE in base agli spot ed il periodo ed un assortimento di totanare da riporre in una borsa o scatola.

Quali totanare scegliere?

A questa domanda non vogliamo dare indicazioni sul produttore dell’artificiale bensì sulla tipologia di totanare da prediligere in pesca.

Sicuramente, in questo periodo dell’anno risulterà catturante al massimo una totanara della misura 2.5, sia per la pezzatura delle prede che per la grandezza del nostro pesce foraggio.

Ovviamente, a parità di misura, ogni azienda produce totanare con affondamento diversificato ed altrettanto pesi variabili ed in base a questi due parametri, la nostra scelta dev’essere in funzione al nostro spot di pesca.

Se vorremo intercettare una seppia sul fondo, è fondamentale prediligere un egi che possa raggiungere subito e fedelmente il fondo, se invece vogliamo intercettare qualche calamaro allora  la nostra scelta mirerà per una totanara con affondamento intermedio, in modo tale da sondare tutti gli strati d’acqua.

Per chi pescherà dalla scogliera, sicuramente una totanara con affondamento ” shallow ” sarà la scelta ideale.

Man mano che la stagione entrerà nel vivo, passeremo indubbiamente alla misura 3.0 e magari al 3.5 nel periodo primaverile, sempre in funzione allo spot, condizioni meteo marine e prede.

Riguardo la scelta della colorazione delle totanare, qui si apre un mondo!

Prima di tutto bisogna risalire alle informazioni scientifiche che riguardano la vista dei cefalopodi. Studi scientifici indicano che questi sofisticati animali non vedono i colori così come noi li decifriamo ma contengono solo un tipo di proteina sensibile al colore, limitandoli, a quanto pare, a una visione in bianco e nero del mondo.

Peraltro, in base alle ultime pubblicazioni scientifiche, vedono i colori invertiti, quindi il banco sarà il nero e viceversa. Da questo capite che tutte le sfumature di colore che andremo a scegliere tra le totanare in commercio, molte di esse accontentano più i nostri gusti personali che dei cefalopodi. Piuttosto risulterà vincente impiegare una colorazione visibile in condizioni di acqua torbida e fangosa, magari una “colorazione glow”, una colorazione scura in condizioni di luna piena con fondale chiaro, una colorazione vivace o magari un bel verde di giorno per le seppie.

Poi vi sono in commercio delle colorazioni naturali estremamente realistiche, vedi la triglia, il pagello, il muggine, la donzella, queste potrebbero rivelarsi davvero vincenti e stimolanti.

Inoltre, gran parte delle totanare risultano rivestite in keimura, un particolare tessuto che non riflette i raggi ultra violetti e che consente di mantenere la totanara ad una temperatura più alta rispetto alla temperatura del mare, questo potrebbe stimolare l’attacco in quanto confuso per un essere vivente.

Proprio su quest’ultimo punto, la seppia od il calamaro scambierà la nostra totanara per un gamberone od un granchio, quindi più che la colorazione spesso risulta fondamentale il tipo di movimento od assetto sul fondo che il nostro artificiale avrà. Capita spesso di avere un attacco facendo sostare l’artificiale sul fondo, senza neanche compiere alcun movimento. Altre volte, invece, dovremo essere noi a stimolare gli attacchi dei calamari, con ampie jerkate e cambi di batimetria.

Quali spot frequentare?

A questa domanda vogliamo rispondere ironicamente ” sotto casa vostra “, nel senso che tutti vorrebbero individuare lo spot ideale dei sogni ma alla fine spesso il tratto di mare nei pressi di casa propria risulta sempre il più pescoso. Per chi invece ha modo e tempo di spostarsi e scegliere, meglio variare in funzione al periodo, alle prede ed in base alle condizioni meteo marine in primis.

I fondali misti risultano sempre i migliori, ideali per intercettare sia seppie che calamari, soprattutto se alternati a banchi di posidonia, sabbia e brecciolino.

Gli spot portuali, quei pochi in Italia dove è consentito praticare la pesca sportiva, risultano sempre miracolosi soprattutto per calamari di taglia. Qui i nostri diavoli rossi trovano le condizioni ideali per fissare le uova a cime, boe ed asperità sul fondo, oltre che hanno a disposizione una gran mole di pesce foraggio indisturbato.

Per chi non frequenta questi due spot sopra menzionati rimangono i fondali sabbiosi, ideali per le seppie e le scogliere, ideali per calamari e seppie, ma per quest’ultima preda meglio non osare troppo sul fondo per non incagliare la nostra totanare.

Quali le condizioni meteo/ marine migliori?

Sicuramente il nemico numero uno risulta il vento, considerando che le nostre totanare pesano mediamente intorno i 15g. Solo piombando la nostra totanara riusciremo a contrastare il vento laterale e la corrente, altrimenti rimanere in pesca è cosa ardua.

Tuttavia, trattandosi di predatori, le condizioni meteo marine ideali per qualche cattura di taglia risultano sempre quelle caratterizzate da tempo instabile od acqua velata ma non troppo ed un pò di risacca senza esagerare. I calamari spesso attaccano compiendo un agguato, motivo per cui l’acqua troppo placida e trasparente non risulta la condizione ideale.

Per le seppie invece meglio optare per un mare decisamente più tranquillo, in modo tale da accompagnare le seppie senza sfidare la risacca, quindi un elemento che più essere sfavorevole per le slamate.

Detto questo, ottobre ha fatto da poco il suo esordio e con esso stanno facendo ingresso le prime vere perturbazioni autunnali, capaci di far rinfrescare un pò la superficie marina a suon di mareggiate e maltempo.

Come accade ogni anni, man mano che l’autunno entrerà nel vivo le catture inizieranno a divenire più frequenti e diffuse, in attesa dell’inverno vero e della stagione primaverile, periodo cardine per carnieri di qualità!

Non ci resta dunque che divertirci insieme, rispettando sempre il mare ed i nostri meravigliosi spot di pesca.

Buon eging a tutti!!