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La stagione eging 2019/20 è alquanto matura, per molti anche alle battute finali con l’arrivo della bella stagione ( sbagliando di grosso ).

In realtà ci troviamo ancora in inverno anche se dal primo marzo inizierà ufficialmente la primavera meteorologica, da non confondere con quella astronomica con l’equinozio di primavera.

Tuttavia, a dettar leggere è senza dubbio una fase climatica non proprio in linea con il periodo, mediamente nel nostro Paese si parla dell‘inverno più caldo e siccitoso di sempre da quando esistono i rilevamenti meteo. Questo ha determinano giornate assolate, stabili, temperature oltre le medie ed in molti casi una stasi meteo marina che non ha prodotto le classiche mareggiate invernali, come le sciroccate ioniche per fare un esempio. Generalmente, quando accade ciò, la pesca sportiva dilettantistica ed anche quella professionale ne risente pesantemente in quanto i fondali non vengono rovistati, le specie pelagiche non rispettano i tempi d’arrivo e la colonna d’acqua subisce importanti anomalie termiche, con il termoclino spesso sballato.

Asserire adesso che l’eging e quindi lo spinning ai cefalopodi, ne abbia risentito pesantemente non può essere scientificamente provato, proprio perchè i cefalopodi riservano ancora molti misteri da svelare, ma indubbiamente le catture non sono state diffuse ed abbondanti ovunque.

Detto questo, chi ha l’eging nel sangue, non perde certamente del tempo prezioso per andare dietro questi calcoli! Chi ha l’eging nel sangue pesca e basta, macina chilometri in spiaggia, frequenta moli e scogliere, fronteggia freddo ed intemperie e le soddisfazioni arrivano sempre per tutti! 


Arriva la primavera, tempo di seppie!

Con la fine dell’inverno e l’arrivo della bella stagione, ecco che le catture di splendidi esemplari di seppie si moltiplicano in tutti gli spot, anzi ciò avviene anche in quegli spot del nostro Paese che non hanno riservato sin qui grandi catture, divenendo miracolosamente produttivi.

In questo periodo dell’anno le seppie entrano in calore, capita frequentemente di trovare diversi esemplari maschi di buona taglia attorno le femmine anche a pochi metri di fondale, ecco che le catture possono risultare multiple e di buona fattura!

I fondali idonei per ricercare una bella seppia possono essere tranquillamente quelli sabbiosi, ma una marcia in più avranno quei fondali che riservano tratti di sabbia alternati a banchi di ciottoli o brecciolino, rocce o meglio ancora posidonia dove andare a depositare le uova.

Ecco come la ricerca di uno spot magari non sfruttato o violentato da reti ( cosa molto rara nel nostro Paese ), potrà risultare una scelta vincente, magari un tratto contraddistinto da rocce ma con spezzoni di sabbia o ghiaia potrà regalarci immense gioie.

In caso di uno strike, è consigliabile lanciare nuovamente nello stesso punto ed aree limitrofe, vi potranno essere altri esemplari in zona per il motivo sopra menzionato ed il nostro carniere potrà lievitare con grande gioia. Una cosa importante è non fare stragi ma soprattutto liberare le seppie di sesso femminile, catturarle vorrà dire uccidere le centinaia di uova fecondate pronte ad essere deposte. Se rispetteremo il loro ciclo riproduttivo il mare ci ripagherà immensamente, consapevoli che anche il pescatore dilettante da riva influisce eccome sullo sfruttamento delle risorse ittiche, basti pensare al numero esponenziale di chi pratica eging da riva. E’ fuor dubbio che la pesca illegale pullula nel nostro Paese, ogni giorni commentiamo video amatoriali con l’ausilio di reti da strascico ed illegali nel sotto costa, nasse piazzate ovunque e pesca subacquea di frodo, in Italia è evidente che il controllo è palesemente insufficiente o poco efficace per garantire la legalità ed il rispetto delle regole.

A corredo alcune seppie meravigliose insidiate sia nella Sicilia orientale che nel versante tirrenico, da sinistra a destra Mimmo Colantoni, Fabio Billè e Salvo Filloramo

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Non solo seppie….

Così come per le seppie che si avvicinano per deporre le uova, anche i calamari si apprestano alla riproduzione costeggiando il sotto costa.

Rispetto la seppia, il calamaro le uova le fissa in ” ciuffi ” ben riconoscibili e spesso lo fa tra la posidonia, corde di boe, nei pressi di relitti e strutture portuali.

I calamari pronti alla riproduzione spesso sono di taglia importante, non più in branchi numerosi ma in coppia o più coppie presenti in zona. In questo periodo dell’anno ed in primavera capita spesso di essere attaccati dal fondo od in caduta da un calamaro che poi si rivelerà la cattura dell’anno, una preda che vale una stagione intera!

Anche in questo caso, dopo uno strike dietro potrebbe essercene un altro e potenzialmente lo strike potrebbe essere multiplo.

I fondali idonei per tentare il colpaccio possono essere quelli rocciosi, misti, aree portuali od aree notoriamente conosciute per la presenza di calamari. Se il calamaro deporrà le uova in quel punto, i calamari torneranno sempre in quel punto a depositare le uova, come se ci fosse una traccia trasmesso nel DNA.

A corredo le imprese del mitico Maurizio Borina nel versante tirrenico siculo, notoriamente poco frequentato per l’eging, e per concludere un big di Antonio Rosselli ed il calamaro di Domenico Saraniti, valevole per il primo posto dell’edizione Eging Sunday 2020!

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