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La Sicilia è stata influenzata da una lunga fase caratterizzata da un campo di alta pressione difficile da scalfire, questo dovuto al continuo alimento di masse d’aria molti miti per il periodo a da geopotenziali elevati come avviene tipicamente in piena estate. Tale periodo asciutto è stato assolutamente provvidenziale per il nostro territorio che ha avuto modo così di assorbire l’immensa mole di pioggia caduta negli ultimi tempi che tanti problemi ha arrecato alla popolazione. Ricordiamo che non è la certamente la pioggia ad arrecare disagi bensì la cattiva gestione e le attività antropiche che poco si adattano alle normali dinamiche della natura, quindi del clima in atto.

Per fortuna che nello Stretto di Messina alta pressione vuol dire giornate totalmente assolate, luminose e termicamente gradevoli con un’escursione termina non molto ampia grazie alla vicinanza del mare. Per altre regioni d’Italia sappiamo che non va allo stesso modo, con la presenza incessante delle nebbia, inquinanti, aria pesante e statica e raggi solari compromessi per nubi a quote basse. I messinesi hanno certamente approfittato di questa tregua climatica tanto che le spiagge sono state sempre frequentate anche da bagnanti visto le temperature massime assolutamente miti. 12235116_913411422041860_7466892613695069745_n

Detto questo, la svolta prima o poi doveva arrivare e ciò accadrà entro la giornata di Sabato 21 quando farà ingresso una saccatura nord atlantica seguita da aria artica di origine marittima. Proprio sabato si verificherà una forte libecciata al sud e nelle coste tirreniche, segno che la saccatura sta per fare il suo ingresso con il relativo crollo barico. Domenica 22 l’aria artica conquisterà sempre più terreno ed indurrà un imponente crollo termico a tutte le quote, ad iniziare dal centro/nord e sulla Sardegna, poi sul resto del Paese ed anche in Sicilia anche se qui il crollo termico non sarà nulla di epocale ed eclatante che farà solo abbassare la colonnina di mercurio ma su valori tipici di fine novembre. Parlare di svolta invernale per una saccatura di matrice nord atlantica è assolutamente errato. L’inverno che sarà darà i frutti in Europa solo dopo che si compiranno importanti mosse bariche e dinamiche che al momento non riguardano il nostro territorio nazionale, bensì semplici scambi di masse d’aria per via meridiane. Fate conto che in questa occasione cadrebbe la prima neve sugli Appennini e sulle Alpi a quote medio/basse, al momento completamente prive di tracce in tal senso. In termini di effetti nello Stretto di Messina assisteremo al transito di un fronte freddo accompagnato da piogge sparse in rotta verso la Calabria tirrenica, seguito da venti di ponente via via sempre più freddi ed arai tersa. L’aria artica potrebbe interferire con l’aria ben più mite mediterranea tale da arrecare possibili fenomeni precipitativi più consistenti lunedì, soprattutto nella prima parte della giornata con neve sull’Etna a partire dai 1500/1600m. Mar Tirreno da mosso a molto mosso soprattutto al largo delle Isole Eolie. Poco mosso lo Ionio. ( Foto di Pippo Russo ).

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