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L’inverno 2013/14 rischia di essere amaramente ricordato per essere quello più inconcludente e scialbo degli ultimi tempi in Italia ma soprattutto in Europa. Nessuna incursione artica degna di questo modo, nessuna configurazione tipica del periodo tranne come sempre nel lungo termine, sempre smentite e rimpiazzate poi da configurazioni atipiche  come le rimonte sub tropicali, periodi anticiclonici prolungati o super depressioni extratropicali in Atlantico, figlie di un vortice polare troppo forte.

Il risultato è sotto l’occhio di tutti; giornate assolutamente miti e stabili addolciscono la quotidianità per la gioia dei caldofili, odio profondo invece per gli amanti della neve e del freddo i quali scommettono tutto su febbraio e parte marzo per poter sciare, scarpinare sulla neve e gli operatori turistici per guadagnare qualcosa. Fioriture anticipate e gemme chiaramente ingrossate per parecchie specie vegetali, ingannate solo dal freddo prematuro di novembre e da qualche giornata fredda e piovosa sparsa. Addirittura nello Stretto di Messina è riapparso in questi giorni il tipico “vento canale“, la brezza termica di grecale che si attiva nella bella stagione rendendo questo tratto di mare increspato. Solo questo elemento locale ha fatto percepire ai messinesi più fresco, cosa che non si è verificata nelle altre località dove questo fenomeno non avviene se non delle normali inversioni termiche. In sequenza,due splendide foto dello Stretto di questi giorni di Ciccio Cipolla e Salvo Mangano.

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Detto questo, l’alta pressione di matrice sub tropicale ci terrà compagnia per poco in quanto il cielo diverrà sempre più velato, a tratti anche nuvoloso per lo scorrimento di nubi alte e stratificate che annunciano un rapido passaggio instabile tra la notte di Domenica e mattina di Lunedì 13 con isolate piogge. A seguire variabilità ed un secondo impulso instabile verso il Mediterraneo a metà settimana per via di una debole saccatura  di matrice oceanica. In questo frangente altre piogge tra Calabria e Sicilia ma in modo alquanto irregolare. A seguire probabile nuovo affondo atlantico sicuramente tra Penisola Iberica e Mediterraneo occidentale che innescherebbe nuove condizioni di tempo instabile e ventoso, ma le grandi mosse che consentirebbero di pilotare il gelo anche alle nostre latitudini sono alquanto distanti e non di facile lettura. E’ vero che qualcosa inizia a muoversi a nord dell’Europa, ma per sapere che risvolti si avranno nel lungo termine in sede mediterranea dovremo attendere ancora qualche giorno.

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