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Sardegna come Giampilieri dopo il temibile passaggio del vortice “ Cleopatra “, così si presenta oggi questa splendida Isola dopo il transito della depressione mediterranea. Cambiano solo i nomi delle perturbazioni battezzate dal servizio meteo tedesco, “ Poppea, Klaus, Lucia, Lucifero, Ugo“, ecc  ma gli scenari sono sempre i medesimi, ovvero lutti e distruzione di massa. Purtroppo ogni anno di questi periodi siamo costretti a sacrificare vite umane e migliaia di ettari fertili strappati dal dissesto geomorfologico, certo c’è l’attenuante dell’intensità dei temporali, dei fenomeni estremi, dei cambiamenti climatici, ma tali disastri rappresentano il fallimento della politica nazionale ed in parte anche dei nostri professionisti che operano in campo; geologi, geofisici, ingegneri, agronomi, architetti, che per lavorare nel settore troppo spesso si calano nei malaffari locali senza pensare che si mette a repentaglio la pellaccia.

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La Sardegna come la Sicilia, come la Calabria, come la Liguria e come tante altre regioni del bel Paese, dove non esiste più colore politico e confini geografici bensì tante cose che ci accomunano. Piani regolatori da rivedere, aree agricole che divengono subito edificabili, abusivismo, condoni, e via via discorrendo. Le vittime di Giampilieri non sono servite a nulla purtroppo, il sacrificio umano in questo caso non porta a nulla. E’ accaduto, accade e accadrà di nuovo ovunque in Italia, da Nord a Sud e magari in quelle zone del profondo Nord dove siamo stati etichettati per “africani o abusivi “. L’Italia frana e si scioglie e questa non è una novità, ma oggi più che mai siamo vicini alla popolazione sarda sperando che tutto il popolo italiano, quello onesto, sia vicino con aiuti economici e mezzi.

15097_1375138346056369_706815188_nBisogna cambiare mentalità, questo si dice in giro sia nelle trasmissioni televisive che nei congressi sparsi organizzati dagli organi professionali, ma intanto la Sardegna, come la Sicilia, rappresentano ogni estate un paradiso per i piromani i quali nel periodo estivo e non solo sfruttano i forti venti per sbraciare quella poca macchia mediterranea ancora esistente, dove i boschi rigogliosi di una volta sono rimasti solo nelle foto e nei ricordi dei nostri bisnonni, così come la cura dei nostri campi. Come potremo mai cambiare mentalità se viviamo in un contesto marcio, dove delinquenza, malaffare e incompetenza supera di gran lunga la formazione culturale, lo sviluppo e la prevenzione?

Dopo queste considerazioni possiamo discutere sui millimetri caduti, sulla pioggia che cade mediamente in sei mesi in soli 24h, sui cicloni mediterranei extra tropicali, ma questi elementi serviranno solo per la dichiarazione dello stato d’emergenza e di calamità per i finanziamenti, poi saremo nuovamente punto e a capo.