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“Autumn is coming”… direbbero gli inglesi e con esso spesso la nostra bella Sicilia si ritrova a fare i conti con eventi intensi e talvolta anche dannosi.  Il nostro esperto Alessio Pandolfo proverà ad analizzare un fenomeno prettamente orografico che tende alle volte a manifestarsi durante le ondate di maltempo di matrice sciroccale sul comparto nord-orientale specie nella stagione autunnale.

In questo frangente infatti la temperatura dei mari situati intorno all’Italia risulta molto elevata , con valori simili a quelli tropicali in alcune annate , fornendo cosi grande energia alla colonna d’aria sovrastante. Nel momento in cui ,si dovessero avvicinare delle  perturbazioni da ovest vengono cosi richiamate correnti sciroccali (sud est) verso le nostre lande nei bassi strati, mentre in quota( oltre i 3000\5000mt), le correnti tendono a disporsi da libeccio (sud ovest) e  nel caso in cui,  ad est sui Balcani si trovi una situazione di blocco per la presenza di cellula di alta pressione , la differenza di pressione permette ai venti di ostro\scirocco  quindi di assumere una forza veramente considerevole. Lo scirocco, vento inizialmente secco proveniente da sud est, sorvolando il mediterraneo si carica di umidità nei bassi strati( lo strato umido si accumula in genere  nei primi 500-600mt della colonna d’aria) raffreddandosi rispetto alle condizioni di provenienza ( in genere l’entroterra libico), tale processo però non avviene lungo l’intero colonna d’aria che quindi risulterà nel complesso parecchio instabile( instabilità condizionale).

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Nel caso in cui, tale corrente d’aria  vada incontro a colonne montuose, è costretto a salire verso l’alto , permettendo la nascita di nubi e fenomeni (Instabilità convettiva). In particolare si è notato che la zona della Valle dell’Alcantara e per certi aspetti della valle d’Agrò permette in questi casi la conduzione di fenomeni verso le zone tirreniche messinesi e più nello specifico nell’area compresa tra Falcone e Saponara , con i fenomeni più violenti che seguono il flusso dei venti in quota. In questo caso tendono a manifestarsi fenomeni veramente intensi (V shaped storm) che possono stazionare in aree molto ristrette per lunghi lassi temporali fino a quando , il minimo non sarà cosi vicino da far cessare il flusso sciroccale. Ciò, come potete immaginare questa condizione, può comportare notevoli disagi nei territori soggetti, lasciando di contro spesso all’asciutto le zone ioniche , teoricamente più esposte al flusso umido da sud est.

Ecco spiegata la causa delle varie alluvioni che flagellano ciclicamente l’area del messinese tirrenico, citiamo per esempio quella del 9 ottobre 2015 che ha riversato quasi 300mm di pioggia sui peloritani in pochissime ore causando vari allagamenti tra il milazzese e il barcellonese.

Tali fenomeni risultano davvero affascinanti ma soprattutto difficili o meglio ancora impossibili da prevedere. Solo l’esperienza maturata negli anni potrà fornire il giusto intuito in base alla configurazione barica che verrà ad instaurarsi, quindi il grado dell’allerta da emanare per suddette zone.