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La primavera meteorologica ( a breve anche quella astronomica ), fa il suo corso regalando splendide giornate dal sapore primaverile e termicamente senza eccessi, ma ovviamente a destare preoccupazione è la perdurante siccità siciliana e la certezza assoluta che ormai il deficit pluviometrico non potrà essere colmato, semmai solo alleviato localmente.

Purtroppo, adesso ci avviamo verso la stagione calda, la radiazione solare di giorno in giorno diverrà sempre più intensa e l’evapotraspirazione dei suoli aumenterà, unitamente al manto nevoso etneo che andrà a fondersi e vista la scarsa presenza anche alle quote sommitali, ecco il guaio per i principali corsi d’acqua e per l’appunto, per il fiume Alcantara dalla quale la nostra provincia e città attinge il prezioso liquido.

Detto ciò, le uniche speranze sono riposte alla primavera, con l’augurio che essa possa regalare piogge preziose per il nostro territorio regionale e chissà anche neve sull’Etna, cosa che al momento non possiamo annunciare dal punto di vista previsionale, consapevoli di essere ” all’ultima spiaggia ” prima della grande crisi idrica estiva.


Le previsioni per questo weekend suggeriscono un aumento momentaneo della nuvolosità dal Basso Tirreno, capace di arrecare delle piogge irregolari nel corso della giornata domenicale sul messinese, segnatamente tra l’area dello Stretto di Messina, Peloritani e Calabria, unitamente ad un incremento della ventilazione da maestrale ed il Tirreno che si mostrerà localmente mosso.

Altrove variabilità in aumento con qualche fugace piovasco sui rilievi nelle ore centrali del giorno.

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Le tendenze per la prossima settimana indicano un progressivo aumento delle temperature sul nord Africa e Mediterraneo centro/occidentale, questo perchè si isolerà tra Penisola Iberica e Marocco una circolazione depressionaria e ciò favorirà la risalita di masse d’aria di matrice subtropicale supportate da venti al suolo sciroccali verso le nostre latitudini e ciò non depone a nostro favore per quanto concerne la situazione siccità.

Probabilmente, a seguire si aprirebbe un periodo più dinamico in Europa per la discesa di masse d’aria dall’artico verso basse latitudini ma con ripercussioni sul Mediterraneo ancora tutte da comprendere, in linea con la  stagione primaverile che si identifica proprio per gli scambi meridiani e sbalzi termici.

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Foto di copertina di Antonio Aloisi.