Archiviati i “temporali killer” responsabili delle ore di terrore soprattutto nelle aree ioniche della provincia ed a monte, anche se il vero killer in tutto questo continua a rimanere l’uomo, si cambia radicalmente registro. La prima bordata d’aria artica è alle porte dell’Italia e farà il suo ingresso trionfale dalla porta della Bora a Trieste, mentre altrove spirerà la tramontana od il grecale. Venti impetuosi, inizialmente deboli per il transito di un fronte nuvoloso foriero di occasionali piovaschi o temporali legati al fronte freddo, poi sostenuti e sempre più freddi ma anche secchi i quali piloteranno sulle nostre teste tutta la freschezza e la naturalezza dell’aria artico marittima parzialmente continentalizzata. Si tratterà di un vero messaggio invernale da recepire, seppur di breve durata tanto che da giovedì il clou del freddo lascerà il Sud Italia per raggiungere direttamente la Grecia, ma il meccanismo ideale per pilotare il grande freddo e la neve a quote basse verrà riprodotto tale da farci piombare bruscamente in inverno.
Attenzione allo shock termico in quanto sarà importante soprattutto per la presenza del forte vento, sicuramente nemico in questo caso perchè accentuerà la sensazione di freddo sulla nostra pelle. Attenzione anche alle condizioni meteo marine nel basso Tirreno, segnatamente intorno l’arcipelago Eoliano e lungo la costa esposta per mareggiate di moderata intensità. Molto mosso lo Ionio/ agitato al largo per la componente netta di tramontana e grecale. Se vi saranno delle precipitazioni esse potrebbero risultare nevose ad una quota di 800m durante la fase clou dell’incursione fredda che dovrebbe coincidere verso la tarda sera/notte di Martedì 29 e mattina di Mercoledì. Sicuramente essere non mancheranno lungo la dorsale dei Nebrodi e Peloritani meridionali per il fenomeno del ” Tirreno Effect “, nubi a sviluppo verticale, congesti ed isolati cumulonembi che si formano dirimpetto la costa sicula sulle acque miti del mare nostrum, pronte ad impattare nelle aree sopravento. Nevicate anche nel versante nord dell’Etna che si imbiancherà quasi certamente anche se con pochi centimetri, giusto per un piacere coreografico e visivo. A seguire si ripristineranno le condizioni atmosferiche con il ritorno della variabilità in un contesto termico in linea con le medie del periodo, in attesa di intuire le future mosse bariche del mese di dicembre, ricordando che proprio dal primo giorno del nuovo mese inizia ufficialmente l’inverno meteorologico.
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