Il tempo in breve per i prossimi giorni sarà governato dall’alta pressione e tempo stabile, dopo le ultime note instabili di oggi infatti si aprirà un periodo di alta pressione e le festività saranno ampiamente in mano del tempo per lo più stabile.
Infatti sia Natale che Santo Stefano saranno buoni, senza piogge e con clima freddino la sera e al primo mattino per via dell’escursione termica che si manifesterà in presenza di un vasto e forte anticiclone che prenderà possesso dell’intero bacino mediterraneo e Italia.
Arriviamo dunque a fine mese, nel periodo infatti che vedrà le giornate tra 28 e 31 del corrente mese, parte finale di questo 2016, dove il modello americano GFS propone a sprazzi, nei suo 4 run giornalieri, una discesa di aria artica.
Alcune corse la vedono ampiamente spostata a ridosso delle zone adriatiche con target meridione, altre invece l’area balcanica con freddo secco in molte zone orientali della Penisola.
Diciamo subito che si tratta di una proiezione a circa 200 ore, quindi a 8 giorni circa, dove la predicibilità è pari a 0 e dove lanciare ogni sentenza è completamente inutile.
Ma possiamo basarci su alcune considerazioni derivanti da alcuni parametri e indici, i quali valutandoli in nostra sede, possiamo già dire ed escludere a priori che l’Italia occidentali e il Nord ne vengano eventualmente interessati.
Questo perchè l’anticiclone sarà veramente forte anche alle radici, dove questo colosso si piazzerà e si eleverà fin verso le isole Britanniche a partire dalla giornata del 27, un pò come avvenne nel mitico fine anno 2014 che tutti gli amanti del gelo e della neve del Sud ricordano.
La sua predisposizione sarà tale da escludere qualsiasi passaggio alle miti correnti atlantiche, con un blocco delle correnti occidentali e dunque almeno per tutto il mese in corso eviterà invernate al Nord e lungo le zone occidentali italiane.
Detto questo, il neo saliente della questione subentrerà sulla fascia orientale della Penisola, area adriatica e del sud, dove nella cartina allegata ho voluto evidenziare la possibilità che uno scambio meridiano possa erodere la parte dell’hp nel suo fianco orientale.
Ebbene, a 8 giorni di distanza appare (possibile) uno scambio meridiano con calo termico e correnti da Nord in prevalenza nel suo bordo orientale, dove la possibilità di una flessione termica è quasi certa.

Ma tutti gli amanti del gelo e della neve del versante adriatico e meridione stanno già in ansia per una possibile fiondata di aria artica che potrebbe colpire le loro zone, ultime speranze di un Dicembre davvero avaro di freddo e neve per tutta l’area mediterranea.
La risposta che posso darvi è che al momento sulla base delle valutazione prese in esame attraverso lo studio delle carte, non c’è da escludere nulla, sia un eventuale calo termico (abbastanza probabile) di tipo secco in presenza anticiclonica, sia di un marginale interessamento delle zone adriatiche meridionali e dell’estremo SE italiano di parte della colata artica.
In effetti il target principale, come sovente avviene in questi casi, sarà il comparto balcanico, proprio perchè, al traverso l’esperienza potremmo evidenziare che questo scambio di calore con direttrice Nord/Sud spesso e volentieri grazie all’arco alpino che funge da barriera, devia verso levante.
Sono rari i casi come nel Dicembre di due anni fa, dove poi l’hp piegando il suo asse quel tanto che basta verso NE, spinga poi in moto retrogrado la colata artica dall’area balcanica verso Sw in direzione adriatica.
Al momento è inutile proseguire con false illusioni o demoralizzazioni a 200 ore, la predicibilità è pari a 0 come detto e tutto molto probabilmente si capirà tra un paio di giorni, ammesso che l’unico modello che vede scenari gloriosi per i nevofili si realizzi e venga supportato magari da altri.

Un’ultima annotazione dove vorrei fare un paragone tra il mitico blocco atlantico che si ebbe nel 2014 e che portò l’evento colossale di neve sulle coste del Sud e soprattutto della Sicilia e quello che si ipotizza a fine mese 2016:
Già ad occhio possiamo vedere come la differenza sia abissale tra il 2014 e il 2016, quel blocco atlantico si formò in pieno atlantico, questo di fine mese avverrà a ridosso della Penisola italiana.
La spanciata dell’hp all’irruzione fredda artica appare quotata come più probabile, e molto probabilmente si assisterà come detto ad un’azione fredda di tipo al momento (secca) in presenza altopressoria.
Ci torneremo, ai prossimi aggiornamenti!
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