Con l’azione di una insidiosa goccia fredda in quota, avevamo previsto una settimana ” elettrizzante “, con temporali che dapprima hanno interessato le aree interne e montuose, poi è stato il turno del basso Tirreno, autentica fucina temporalesca. Ce lo aspettavamo in quanto l’energia accumulata era davvero imponente, le carte erano eloquenti per immaginare potenziali supercelle temporalesche, seppur imprevedibili come localizzazione e tempistica ma concrete come potenziale scenario. Ribadiamo che ogni previsione meteo dev’essere sempre accompagnata dal now-casting, ossia la presa diretta della situazione con l’ausilio del satellite e del radar, sennò ci ritroveremo solo carte, codici di allerta meteo e nulla più.
Messina è stata bersagliata da diverse celle temporalesche che dal Tirreno lentamente si rinnovavano e puntavano la Costa Viola, ma che nel corso dell’evoluzione coinvolgevano ripetutamente Mortelle, Capo Peloro e Torre Faro con autentici nubifragi, ma sabato mattina una di esse ha acquistato davvero vigore rallentando il suo cammino verso lo Ionio tale da innescare mezz’ora di pioggia a carattere alluvionale, grandine, fulminazioni a fondo scala e tuoni assordanti. Anche in questo caso ha influito notevolmente l’orografia complessa dello Stretto, con la supercella che ha trovato la strada sbarrata dall’Aspromonte ad est ma un continuo alimento umido dal Tirreno ed i Peloritani che hanno enfatizzato localmente i cumulonembi.

L’accanimento della supercella tra la riviera nord della Città e Messina centro ha arrecato danni ingentissimi, attimi di panico e terrore, culminata poi con la frana che si è riversata sulla Strada Panoramica dello Stretto all’altezza del complesso Eden Park. Contemporaneamente, tutti i torrenti scaricavano in mare una gran mole di fango e detriti tale da inondare lo Stretto di materiale alluvionale, mentre le vie del centro sono state letteralmente affondate da una piena mai vista di tale portata, peraltro in un orario di punta. In base ai dati pluviometrici, possiamo prendere come riferimento i 72mm di Messina ( stazione SIAS ) per renderci conto della portata del nubifragio in un lasso di tempo così ridotto.
Poi è stato il turno del messinese tirrenico con un evento alluvionale di maggiore portata che ha arrecato una vera e propria alluvione a Terme Vigliatore ( 192 mm dato finito ) e lo straripamento del torrente Longano a Barcellona P.G. In questo caso si è trattato di una cella autorigenerante.

Insomma, è stato un sabato d’agosto horror per gli addetti ai lavori e per la cittadinanza in quanto, seppur in piena estate, ha rievocato l’angoscia che abbiamo patito più volte in autunno.
Questa è la dimostrazione che per fare prevenzione non dovremo più aspettare la fine dell’estate o peggio ancora l’inizio dell’autunno bensì dev’essere fatta sempre, garantendo la massima pulizia dei torrenti, tombini, strade, ma soprattutto una maggiore formazione tra la popolazione e citiamo anche investimenti massicci, perchè una città in pendenza non può allagarsi, va contro ogni legge della fisica.
Detto questo, le condizioni atmosferiche per fortuna tendono verso un graduale e netto miglioramento, anche se domenica mattina non possiamo non escludere ancora qualche locale focolaio temporalesco di natura marittima sempre nel basso Tirreno. Nel corso della giornata domenicale il sole e la stabilità prenderà il sopravento ovunque, mentre qualche temporale di calore interesserà solo le aree interne di Sicilia e Calabria. Venti da nord localmente moderati ed il Tirreno che si mostrerà ancora mosso, poco mosso lo Stretto.
La prossima settimana sarà contraddistinta da maggiore stabilità ed il ripristino delle condizioni pienamente estive, tornerà anche il caldo ed afa ma senza picchi esagerati o degni di nota per il periodo, caldo comunque in crescita verso il ferragosto ma ne riparleremo nei prossimi bollettini meteo.

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