
L’inverno meteorologico è trascorso, è tempo adesso di bilanci, di numeri e di classifiche. Nel prossimo articolo faremo il punto della situazioni sui numeri di questa fase invernale a livello orticellistico, al momento limitiamoci pertanto alle macro osservazioni tentando di calarci nella realtà dei fatti. E’ stato un inverno certamente strano, come avviene in una sfida calcistica, oseremmo dire che esso è partito a grandi ritmi nel ” primo tempo “, ossia nella prima parte mostrando la sua parte più intensa nel periodo compreso tra l’epifania e la fine della seconda decade di gennaio.
In questa fase, dopo le storiche nevicate al piano nel messinese ionico l’intera Regione si mostrava interamente innevata dall’alta collina, con numerosi disagi in molti comuni collinari, montani e stradali. Come non dimenticare i disagi verificatosi sulla Catania-Palermo e sulla Messina – Catania per presenza di neve e ghiaccio tanto che qualcuno non è riuscito a raggiungere l’aeroporto Fontanarossa per tempo. Incidenti, deviazioni, richieste di stati di calamità, qualcuno stava gridando addirittura ad un’era glaciale ormai prossima e spietata. Osservare quel biancore a portata di mano per oltre 10 giorni consecutivi non è da tutti gli inverni e per questo verrà ricordato, unitamente ad una serie di temperature minime di rilievo specie nelle aree innevate ed in presenza di cieli sereni.
Poi venne febbraio e l’inverno gradualmente ma inesorabilmente ha smesso di fare l’inverno, o meglio nel periodo in cui esso generalmente mostra gli artigli in Sicilia quest’anno ha deciso essere molto dolce e clemente. Le ipotesi di super gelo prontamente emanate dai soliti siti nazionali ormai noti per lo show e sensazionalismo sono andate a farsi benedire. Al posto del gelo rimonte miti, disgelo, giornate gradevoli o comunque nelle medie del periodo, in qualche caso temporali intensi ma comunque mai alcuna invernata importante. Anomalie termiche importanti, in qualche caso vistose fanno di questo febbraio un mese fallimentare dal punto di vista puramente statistico. 
Si conclude pertanto una stagione invernale che verrà ricordata dai più fortunati per la neve in spiaggia, mentre per altri verrà ricordato per l’ennesima occasione sprecata considerando che ormai gli inverni italiani si riducono in pochi giorni. Lo sanno bene anche coloro che abitano al Nord Italia, in Pianura Padana e non solo dove addirittura si attaccano alle previsioni virtuali fantasiose per vedere un misero fiocco di neve, luoghi dove una volta le nevicate assumevano carattere imponente e duraturo.
Adesso è tempo della primavera meteorologica dal primo marzo, periodo caratterizzato da forte dinamicità, contrasti termici sempre più enfatizzati da un aumento dell’insolazione considerevole, resi anche vivaci da masse d’aria di natura diverse dato che il Sahara inizia a scaldare i motori e dal Nord Europa potrebbe scendere ancora aria artica. Noi abitanti dello Stretto di Messina dovremo abituarci a giornate anche molto ventose, vento presente anche in condizioni di alta pressione con la genesi del vento termico di grecale ( il tipico vento Cavaliere ) o in caso di tempo avverso scirocco, ostro, ponente e maestrale. Siamo certi che rivedremo nuovamente elementi tipici dell’inverno, com’è normale che sia e chissà altre possibilità per rivedere la neve sui monti, temporali di grandine, anch’esso un fenomeno tipico della primavera unitamente all’inaffidabilità previsionale ma la bella stagione preme prepotentemente e com’è stato disattivato il mese di febbraio, vedrete che anche la primavera ci condurrà velocemente verso la bella stagione.


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